
INSEGNARE AI BAMBINI A MANGIARE CON GIOIA

“Mangiare implica un rapporto di intimità…
Quando mangiamo la distanza tra noi e il mondo si riduce al minimo.
Il mondo entra in noi, diventa noi.
Siamo fatti di pezzi di mondo.”
Nell’infanzia, come nel corso della vita, cibo e movimenti emotivi sono strettamente correlati. Il cibo è un potente messaggero di istanze interne, di vario colore.
Il cibo è comunicazione ma è anche soprattutto mediatore di relazioni e affetti. Intorno ad esso vivono scambi ed emozioni che in modo più o meno consapevole trainano con se amore e accudimento, relazionalità e rapporti.
Come dice il filosofo Nozick (2004): “Mangiare implica un rapporto di intimità… Quando mangiamo la distanza tra noi e il mondo si riduce al minimo. Il mondo entra in noi, diventa noi. Siamo fatti di pezzi di mondo.”
Negli ultimi decenni, numerose evidenze scientifiche hanno inoltre posto l’alimentazione tra i principali fattori per il mantenimento e la prevenzione della salute dell’individuo già a partire dall’età pediatrica. Corrette abitudini alimentari, iniziate fin dall’infanzia e mantenute nel tempo, possono infatti contribuire alla prevenzione di molte importanti patologie.
Poichè le esperienze alimentari dell’infanzia influenzano le abitudini a tavola del futuro adulto, è fondamentale che la famiglia accompagni e sostenga il bambino verso scelte alimentari bilanciate dal punto di vista nutrizionale ma allo stesso tempo lo aiuti a costruire un rapporto sereno ed equilibrato con il cibo.
Ecco alcuni ingredienti per aiutarvi a preparare pasti sereni ed insegnare quindi ai vostri bambini a mangiare con gioia:
– Sostenere i bambini nell’esplorazione e nell’ascolto del proprio corpo, aiutandolo ad individuare i bisogni, rispondendo in maniera adeguata.
– Essere presenti mentre mangiamo, ritrovando la gioia semplice dell’atto. Molto spesso attraverso video e tv si cerca di distrarre i piccoli, imboccandoli senza che loro neanche si accorgano di star mangiando, per far si che il momento del pasto diventi per i genitori meno faticoso possibile. A lungo termine, “l’assenza” provocata dalla catalessi tecnologica si potrà ripercuotere sul rapporto futuro con il cibo.
– Mettere le “mani in pasta” con i bambini, apparecchiare la tavola insieme, cucinare con il loro aiuto, ritrovando quindi il piacere dell’esplorazione del cibo nelle sue diverse forme. La relazione con ciò che mangiamo è strettamente correlata al nostro mondo interno, fatto di emozioni e sensazioni profonde. Condividere la preparazione del pasto con i bambini, andrà prima di tutto a nutrire la relazione tra genitori e figli, dando al cibo e al momento del pasto un valore inestimabile.
– Consumare i pasti tutti insieme in famiglia, trasformando il momento del pasto in un momento piacevole e tranquillo, anche quando i bimbi sono piccoli: deve essere un momento di condivisione con mamma e papà. Ricordiamoci inoltre che i bambini amano le abitudini e le ritualità: con loro è bene quindi rispettare il più possibile gli orari e i luoghi dei pasti durante la settimana.
– Conoscere e riconoscere i cibi e gusti attraverso i sensi, tenendo conto di ciò che essi implicano, cercando di avvicinare i bambini ad una sana e consapevole alimentazione.
– Dare al cibo il giusto valore. Significa evitare di utilizzarlo come punizione o distrazione. E’ importante associare alla ritualità del pasto connotazioni positive perchè il cibo non deve essere inteso come merce di scambio e il bambino non deve mangiare per ottenere come ricompensa l’affetto o l’approvazione del genitore.
– Dare l’esempio. Il bambino impara per imitazione e per questo è importante che i genitori diano il buon esempio a tavola seguendo un’alimentazione varia ed equilibrata. Non ci si deve quindi stupire se un bambino non mangia la frutta o la verdura laddove gli stessi genitori non la mangiano. Il buon esempio è fondamentale anche a tavola!
– Portare in tavola varietà e creatività per assicurare ai vostri bambini tutti i nutrienti necessari ed abituarli gradualmente a nuovi sapori stimolando la fantasia e la curiosità verso il cibo. Preparare burger di legumi, primi piatti colorati e dolci a base di frutta per far comprendere ai bambini che sano non deve essere assolutamente sinonimo di non gustoso e saporito.
– Portare i bambini a fare la spesa. Un’occasione unica per far scoprire ai bambini nuovi ingredienti e ad avvicinarli ad un’alimentazione consapevole. Fate in modo che i bambini possano scegliere insieme a voi i frutti e gli ortaggi che li attirano di più per forma, colore e profumo. Inventatevi giochi a punti con la lista della spesa e improvvisatevi dectetive per un’attenta lettura delle etichette.
– Essere Flessibili. Siate flessibili e moderati. L’estrema negazione può essere inutile e dannosa. Insegnate ai vostri bambini che nell’ambito di un’alimentazione equilibrata e salutare, possono rientrare piccoli sfizi ed è giusto è necessario insegnare loro ad evitare il senso di colpa ed apprezzare il cibo anche nel suo lato conviviale. Fissate dei limiti e delle semplici “regole” per la quotidianità a tavola ma concedete spazio a sane eccezioni che permettano al bambino di poter vivere serenamente il suo rapporto con il cibo.
Articolo scritto a quattro mani con la collega dott.ssa Alessandra Grigioni, biologa e nutrizionista.